Il sublime sentire poetico
Giovanni Martello
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Giovanni Martello, storico delle idee, saggista e , è stato Docente di filosofia e storia nei licei, successivamente, negli stessi, Dirigente scolastico. Scrive su diverse testate online e cartacee. Ha pubblicato nel 2014, Francesco Fiorentino. La prima formazione e gli scritti giovanili. Interpretazioni storiografiche, nel 2016, L'urlo atavico e nel 2019, Navigare nella complessità. Qualche riflessione per iniziare.
FRANCESCO FIRENTINO - POETA -
Con questo saggio continua la rivisitazione degli scritti di Fiorentino e lo scavo per riportare alla luce alcuni suoi testi inediti. In questa occasione Giovanni Martello, avvalendosi della collaborazione di Francesco Polopoli e dei contributi di Aurora Martello, consegna ai lettori un lavoro sulle liriche del filosofo calabrese... Il lettore potrà apprezzare lo stile "fiorito e immaginoso" di Fiorentino, poeta dei simposi patriottici. Stile che manteneva anche nelle sue opere filosofiche, tanto che il suo lirismo fu spesso saccheggiato da oratori escrittori contemporanei...In sintesi, il libro prima di tutto è una silloge di liriche, ma tratta velocemente la posizione di Fiorentino nella storiografia filosofica, lo segue fin dalla nascita nelle diverse tappe biografiche, ne illumina e, commenta la produzione letteraria,edita e inedita e la contestualizza.
Introduzione
Nel licenziare il precedente testo, pubblicato nel 2014, intitolato Francesco Fiorentino. La prima formazione e gli scritti giovanili. Interpretazioni storiografiche, allora mi ripromettevo, a breve, non immaginando che sarebbero passati otto anni, d’impegnarmi nel successivo lavoro nel quale pubblicare tutte le poesie, edite ed inedite, di Fiorentino, proprio per metterle a disposizione dei lettori e dare un’immagine esaustiva della valenza letteraria del sambiasino. Come vedremo, tutti gli allievi e gli amici che avevano occasione di ascoltare le sue rime impetuose ed estemporanee, composte in occasione di avvenimenti politici importanti, d’incontri conviviali o di studio, erano convinti del valore della sua poesia ed erano pronti a scommettere che si sarebbe affermato nel campo letterario. Al contrario, come sappiamo, Fiorentino si dedicò alla filosofia e tralasciò la poesia. La raccolta e riorganizzazionedel materiale poetico di Fiorentino è stata auspicata e desiderata da molti studiosi che si sono interessati in passato alla sua figura.A cominciare dallo studioso reggino, Luigi Aliquò Lenzi, che nel 1934 commemorò a Sambiase, nel Teatro Grandinetti, il nostro filosofo nel centenario della nascita e nel cinquantenario della morte. In quell’occasione.Aliquò così si esprimeva: «Una raccolta illustrata con note riuscirebbe utile. Direi: sarebbe un dovere. Ci darebbe un altro aspetto delle sue attitudini abbandonate. Ci direbbe fin quanto era autorizzata la previsione dei suoi ammiratori: che la poesia sarebbe stata il suo avvenire e la sua gloria».
Un tentativo interessante, ma esiguo, per il numero di poesie raccolte, fu fatto nel 1950 dalla studiosa reggina Carmelina Ales.Il compianto Aniello Montano, nel 2014, concludeva la sua preziosa prefazione al mio testo su Fiorentino, con queste parole: «Credo che l’intento dichiarato da Martello di richiamare una più adeguata e giusta attenzione su Fiorentino e sulla cultura calabrese e meridionale in genere, a cavallo tra prima e seconda metà dell’Ottocento, sia con questo libro sicuramente riuscito.
Egli, come il “suo” Fiorentino, si è assunto un compito di entusiasmo e di fede, che ha preso l’aspetto di un dovere civile verso un passato per lo più dimenticato o non tenuto nella dovuta considerazione. I suoi lettori, tra i quali il sottoscritto, attendono la continuazione del lavoro, perché egli possa completare, con la stessa passione, la rivisitazione del quadro delle attività di ricerca di Francesco Fiorentino, oltre i primi anni Sessanta, fissati come limite della presente pubblicazione». E ancora pochi giorni prima della sua prematura scomparsa, il professore Montano mi aveva esortato a continuare l’opera su Fiorentino.
Avrei voluto iniziare subito il lavoro, per sfruttare la mole di documenti raccolti su Fiorentino a partire dal 2011. Avevo già anticipato il desiderio di portare a termine il lato poetico di Fiorentino, sia annunciandolo nel citato saggio che nei numerosi incontri nei quali avevo discusso la sua importante figura. Pur avendo superato la fatica del mio primo lavoro, quell’impegno oltre a sfiancarmi rischiava di mettere alla prova la mia tenuta psicofisica, anche perché dovevo conciliare gli studi e le ricerche con il mio impegno istituzionale presso il Liceo Campanella di Lamezia Terme.
Ma al di là di ogni difficoltà, eccomi nuovamente all’opera. La mia voglia di continuare a lavorare su Fiorentino, per offrire alla comunità locale e nazionale, un contributo ulteriore alla sua conoscenza, si è incontrata con quella di due studiosi: Francesco Polopoli e la giovanissima Aurora Martello. Quest’ultima, nell’ultimo triennio ha sempre sostenuto le mie ricerche, analizzando, contestualizzando ed organizzando i manoscritti.
Al suo aiuto si è aggiunto quello insostituibile dell’insigne studioso nazionale e internazionale, caro amico di sempre, Francesco Polopoli, che mi ha esortato e aiutato a concludere questo lavoro, intrapreso assieme tre anni fa. Per la spinta e l’aiuto che mi ha dato, gli sono debitore, ma anche per la cura e l’impegno profusi nel commentare le poesie di Fiorentino. Inoltre, a mio parere, è apprezzabile e significativo che le giovani generazioni di studiosi si avvicinino al filosofo calabrese per valorizzarlo e disseminarne la conoscenza.
I tre autori condividono ogni singola parte del testo. In ogni caso, Giovanni Martello ha curato la ricerca dei manoscritti e parte della biografia di Fiorentino, la parte storico-filosofica e l’inquadratura generale, ha stabilito il testo degli scritti del nostro poeta. Francesco Polopoli ha curato con perizia tutti i commenti e l’esegesi delle singole liriche. Aurora Martello ha curato l’organizzazione dei testi manoscritti, nonché la loro trascrizione e in special modo i capitoli intitolati Cenni bio-bibliografici (dal 1862 in poi) aggiornandoli e Cenni archivistici e ha collaborato a delineare e controllare il testo dei vari manoscritti e ad ampliare il capitolo “F. Fiorentino e la poesia”.
È speranza dei tre autori che il saggio risulti interessante e godibile.
Lamezia Terme, lì luglio 2022
Giovanni Martello
Sinossi dell’opera
Con questo saggio continua la rivisitazione degli scritti di Fiorentino e lo scavo per riportare alla luce alcuni suoi testi inediti. In questa occasione Giovanni Martello, avvalendosi della collaborazione di Francesco Polopoli e dei contributi di Aurora Martello, consegna ai lettori un lavoro sulle liriche del filosofo calabrese. Questo interessante studio evidenzia alcuni aspetti della personalità di Fiorentino, che, appena quindicenne, comincia a misurarsi con la poesia e aiuta ad avere una visione a tutto tondo dell’autore meridiano, spesso confinato al solo ambito della storiografia filosofica. Il saggio mette in rilievo la completezza dello studioso Fiorentino, capace di passare senza cadute o inciampi dalla letteratura alla filosofia e viceversa e permette l’esplorazione di alcuni itinerari poco battuti o, addirittura, sconosciuti.
Il lettore potrà apprezzare lo stile “fiorito e immaginoso” di Fiorentino, poeta dei simposi patriottici. Stile che manteneva anche nelle sue opere filosofiche, tanto che il suo lirismo fu spesso saccheggiato da oratori e scrittori contemporanei.
Le liriche, quasi un centinaio, puntualmente contestualizzate e commentate, permettono di seguire passo dopo passo i tumulti, gli entusiasmi e i disincanti del giovane Fiorentino. L’innamoramento per Elvira, la sua donna idealizzata, gli provoca eccitazione, ma anche dolorose delusioni e gli fa comporre delle liriche nelle quali si nota una soave tristezza, nella quale il suo cuore, “esteso quanto il mare, ma anche agitato”, s’immergeva senza poter più riaffiorare. Nelle poesie, il dolore per la perdita di parenti, amici, giovani donne è cantato con toni elegiaci ed evidenzia la ricchezza emotiva e lirica di Fiorentino. In stile romantico, intreccia ai problemi del cuore quelli per il raggiungimento dell’unità d’Italia e, all’inizio, in spirito giobertiano (religioso-patriottico), quelli del rinnovamento della Chiesa e dei suoi pastori.
In sintesi, il libro prima di tutto è una silloge di liriche, ma tratta velocemente la posizione di Fiorentino nella storiografia filosofica, lo segue fin dalla nascita nelle diverse tappe biografiche, ne illumina e commenta la produzione letteraria, edita e inedita e la contestualizza.
Gli Autori
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INDICE
Ringraziamenti, 4
Introduzione, 7
Cenni bio-bibliografici - Geografia e storia, 11
Il breve periodo spoletino: tra filosofia, politica e poesia (1861), 22
Tra Napoli e Maddaloni (1861-1862), 27
Bologna (1862-1871), 28
Primo periodo napoletano (1871-1876), 32
Periodo pisano (1876-1880), 34
Il secondo periodo napoletano (1880-1884), 35
Cenni archivistici, 36
Francesco Fiorentino e la poesia, 45
Le liriche
Più non tuoni la squilla guerriera, 59
Canto. In morte del mio maestro don Domenico Brunetti, 60
Iscrizione, 67
In morte di Maria Arcangela Ligotti, 69
Per la medesima. Epigrafe, 71
Ad una fanciulla, 72
Ninna nanna a Gesù Bambino, 76
Gerusalemme, 82
Il sogno, 84
La Vergine/Mater dolorosa, 87
La croce, 90
Addio, 91
Il giardino / Gesù all’orto, 92
D’un raggio colpita, 93
Alla Marchesa Florenzi Waddington, 95
Ma se i fati contrari, 100
Ebbe il mondo primier,101
Epigramma, 103
A Giacomo Leopardi, 106
Una Vergine, 116
Una veleggiata sul Mediterraneo, 121
L’inverno 1, 127
L’inverno 2, 130
A una giovinetta pallida, 133
In morte di Antonio Mascaro, 135
Sogno lontano allor, 138
Addio. Alla baronessa Rachele De Nobile, 141
Senza titolo, 1 144
Senza titolo, 2 147
Senza titolo, 3 149
Il Risorgimento italiano, 151
Alla Egregia Signorina Eloisa Lardoni-Origo, 154
Inno, 158
Romanza, 163
Ad una donna amata, 166
La tua Rosa, 170
Il Cigno, 172
Romanza 173
Il Ritorno, 175
Inno, 181
Il ritorno alla Patria - A Bruno Chimirri, 185
Per la Certosa di San Bruno in Serra, 189
Ad Alessandro Poerio, 194
Inno, 201
All’amatissimo Ettore Capialbi per un suo canto, 204
Guardando il Vesuvio, 207
Per sacerdote Novello, 211
Sonetto, 215
Addio Ad Achille Torre, 216
Ad Ettore Capialbi, 220
Del tuo Jonio su la riva, 224
Giovane ancora nel fior, 225
Per la consacrazione di Monsignor Barberi, 228
Ad una giovinetta, 234
Ultimo lamento, 236
La sera, 239
Ad una giovinetta - Palpitasti, 243
Per la morte di una giovine tisica per amore, 246
In morte del mio amico Pasquale Paladino, 250
Romanza, 253
Disinganno, 257
Per gli esami generali del Seminario di Nicastro, 263
A Vincenzo Clausi, 267
Terzine, 270
A Venezia, 273
Il dì 2 giugno 1861 – Inno, 277
Il padre Sicano, 283
Preghiera, 287
In morte di Giovannina Vitale, 288
Frammenti poetici
Dal Tronto al Crati, 292
Rimembranze, 292
Il fiore donatomi, 294
L’amico lontano, 295
Il Parricida, 297
Canzone per la morte dei fratelli Bandiera, 299
Eppur lo spirto tuo, 300
A Napoleone III / Prode guerrier, 302
La pace di Villafranca, 305
Inno, 307
Le pastorali,309
Per l’Immacolata, 310
Per la novena, 313
Per l’Epifania, 316
Per il Capodanno, 319
Concerto poetico a tre voci, 322
Epigramma del Nifo, 322