Profili

L'avvocato Pasquale Cerra da Sambiase un maestro di vita e di diritto...

L'avvocato Pasquale Cerradi Giovanni Renda

[….] voglio ricordare la figura di un nostro illustre concittadino, soprattutto a coloro che non l’hanno conosciuto: l'avv. Pasquale Cerra, nato in Sambiase il Giugno 1901, deceduto in Nicastro il 15 Agosto 1995. Apparteneva ad un'antica e cospicua famiglia di Sambiase e completò i primi studi ginnasiali nel celebre Convitto Nazionale di Vibo Valentia, per passare poi, al non meno celebre Galluppi di Catanzaro.

S'iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma, quando si trovava in Corso Rinascimento nel cuore di Roma. E, quivi, ebbe quali maestri: Enrico Ferri (il Grande Penalista, fondatore della Scuola Positivista Italiana), Antonio Salandra (il fondatore delle Scienze amministrative), Vittorio Emanuele Orlando (il Costituzionalista, Presidente della Vittoria) ed altri che costituivano l’empireo di quella Università. Si laureò il 30 Aprile del 1926.

Ma io voglio parlarvi di Pasquale Cerra, quale avvocato! Egli si è affermato in un momento in cui il nostro Foro era, veramente un Foro di provincia, ma vi erano magistrati quali Gracco D'Agostino, Vincenzo Iannelli, Giovanni Romano, Francesco Ferlaino, ed avvocati quali Caio Fiore Melacrinis, Edoardo Pacenza, Luciano Cerminara, Osvaldo Cerminara. Paolino Cerra. Emilio Folino, Pasquale Stancati e molti altri! Pasquale Cerra possiamo dire è nato avvocato, rivelandosi un vero Principe del Foro. Ricordiamo la Sua preparazione dottrinaria giuridica illuminata dalla bellezza dell'eloquio. Quando le Corti di Assise erano non soltanto un luogo di dolore, dove sfilavano le anime a nudo, ma, anche luogo di cultura e d'intellettualità, Pasquale Cerra fu un dominatore del processo. Ricordiamo come Egli sapeva essere un costruttore ed anche un grande demolitore della prova. Quando il processo italiano non era il risultato di un freddo stile anglosassone, come il freddo colloquiare di oggi con il giudice, ma rappresentava il cro-giuolo delle anime umane, Pasquale Cerra sapeva cogliere ed interpretare i momenti più magici del processo. Quando la parola regnava sovrana nel Tempio di Temi, e non era, come oggi, condannata a morte dal nuovo processo penale che ci governa, ricordiamo la passione e la veemenza del Suo dire- polemista acuto - il suo avversario restava senza scampo. Mi piace ricordare di Lui ciò che scrisse un grande avvocato che ebbe i natali in Catanzaro, oratore di razza, dominatore in tutte le Corti di Assise d'Italia: Titta Madia. nella sua Rivista «Gli Oratori del giorno,,, dopo avere discusso insieme a Pasquale Cerra un gravissimo processo nella nostra Corte di Assise di Nicastro, ora abolita: «A Pasquale Cerra è mancata la Piazza per essere un grande avvocato!» Ma, noi, con la nostra modestia osiamo aggiungere: con o senza la Piazza Pasquale Cerra è stato un grande avvocato, avendo lasciato in qualunque Corte di Assise d'Italia ove si è recato brandelli della Sua anima! Nella vita politica ebbe un ruolo non marginale. anche se l'ala amara del destino non lambì la sua spalla! Fu cittadino integerrimo, un amante della libertà, un custode della tradizione. Fu anche, e perché no, fascista, quando negli anni immediatamente dopo la Prima Guerra mondiale, fascista significava la difesa dei valori della Vittoria contro le orde rosse che riempivano di sputi ed oltraggi i combattenti del Carso, del Piave, e di Vittorio Veneto, e cioè, l'esaltazione dei valori Nazionali. che devono essere vivi anche oggi. Ma. ad onor del vero. seppe pure ribellarsi ai potenti federali fascisti.

Non posso non ricordare una pagina che l'onora: alla fine della Seconda Guerra mondiale nel 1945, mentre imperversavano gli orrori e le devastazioni di un conflitto perduto, quando tutto era crollato ed il suolo della Patria devastato, le ferrovie distrutte, le strade divelte, i ponti inarcati, i valori della Religione e della famiglia distrutti, Egli seppe intuire le necessità del momento ed assieme ad altro illustre figlio di Sambiase, Basilio Sposato - cattolico illuminato, magistrato, filosofo, ed anche all'umile sottoscritto, giovane laureato - fondò la Sezione della Democrazia Cristiana di Sambiase, e quella di Nicastro con Raffaele De Blasi, Saverio D'Ippolito, Antonio Sando, Antonio Gargano, vedendo in questo Partito l'unica area in difesa dei valori minacciati, e cosi fu: la nostra intuizione si trasformò in successo, in una nuova primavera della Patria.

Pasquale Cerra seppe combattere con coraggio quando regnava la paura! Lo ricordiamo tribuno dominatore sulle piazze rosse staliniste dell'epoca - polemista intransigente.

Vinse alla testa della Democrazia Cristiana le prime elezioni amministrative di Sambiase nel Marzo del 1946, ed il successo conseguito lo consegnò ad altri.
È stato, pure, Consigliere provinciale, quando il Consiglio Provinciale di Catanzaro non era una palude, ma un'accolita di uomini illustri, dove si distinse per i i suoi elevati interventi.

Dobbiamo necessariamente concludere che poteva raggiungere mete molto più alte, ma Egli ha sempre dato impulso al Suo temperamento esuberante, ed io, per la mia modesta esperienza, so che la politica non si fa né con i temperamenti, né con i sentimenti, ma con la freddezza e con il calcolo che non erano, veramente, sue doti.
Fu un Uomo simpatico, elegante, fascinoso conversatore. Lascia i figli avv. Giuseppe che ha saputo raccogliere il successo paterno, Antonio, valoroso magistrato, Franco e Nella, nonché la moglie, nobildonna Elisabetta Montoro, che ne custodiscono la memoria. Tanto di Pasquale Cerra ha potuto e saputo dire un Suo discepolo, un Suo amico che gli è stato vicino.

 

Nb: L'articolo è tratto da "Storicittà", (mensile illustrato diretto dall'Editore e Resp. M.Iannicelli) ,pag.28/30 anno VI, n°63 Novembre 1997,Tip. Stampa Sud - Lamezia Terme.E' severamente vietata la riproduzione salvo autorizzazione: email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.