Architettura religiosa

Chiesa Matrice - Duomo di Sambiase

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Matr1La Chiesa Matrice cadde in rovina per il terremoto del 1638, ma fu riedificata poco dopo. Era, però, a una sola navata, quella ora detta del SS. Sacramento. Nel 1735, narra la tradizione, infierì una terribile carestia e alcuni filantropi, per dare lavoro ai poveri, riedificarono, ampliandola, la Chiesa Matrice, che divenne, dice un cronista del tempo, una delle più belle e vaste della Calabria.

Effettivamente, anche oggi, la Chiesa Matrice, a tre navate e a nove altari, può dirsi di certo interesse architettonico, arieggiante un po' alla Chiesa di S. Pietro in Roma, «si parva licet componere magnis».Ha una bella cupola e dei pregevoli lavori in stucco, oltre a molte pitture del Pallone. Una, anzi, si vuole attribuire addirittura a Mattia Preti.
Sulla volta della navata centrale sono tre affreschi del Pallone: il Battesimo, le Nozze di Cana e l'Adorazione dei Re Magi. Ai pinnacoli della cupola, i quattro Evangelisti. Nel coro, altri quattro affreschi: il profeta Davíd, il Cenacolo, S. Pancrazio, che predica agli eretici, e Maria col Bambino: tutti del Pallone. Altri dipinti: la Pietà, il Sogno di Giacobbe, il Sacrifizio di Àbramo, S. Luigi Gonzaga, S. Biagio, S. Francesco, sono di Felice ed Eduardo Fiore e di Faccia d'Aceto.
Così, il cronista la descriveva: «La chiesa Matrice di Sambiase è sotto il titolo di S. Pancrazio Vescovo e Martire. Oscura ne è la fondazione e così le notizie intorno ai fondatori; però, volendo stare contenti alla tradizione popolare, narrasi che, dominando una terribile carestia, taluni filantropi la facessero riedificare per dare lavoro e pane al popolo affamato. Comunque sia, è certo che, verso l'anno 1769 era ancora incompiuta, mancando dell'ala destra e della sacrestia. Dal 1815 al 1818, sempre colle offerte dei fedeli, fu decorata artisticamente dall'architetto don Pietro Procopio, detto il Capomastro, ed alla di lui morte, perché rimasta incompleta, fu portata a termine da Mastro Gregorio Cianflone.

 

Notizie tratte da: “SAMBIASE” Ricerche per la storia della città e del suo territorio di Enrico Borrello; Parte Quarta: MONASTERI E CHIESE - TERRITORI,Cap. X : Le Chiese di Sambiase (La Chiesa Matrice) pp.240-241" ; Ristampa del 1988-Temesa Editrice.

 

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Nostro commento:

La chiesa Matrice è il Duomo dei sambiasini attorno all'antistante piazza sorgeva un tempo l’economia del paese...‘u salottu d’ u paisi.... ‘nu veru principàtu , così descre quei luoghi il poeta in vernacolo Salvatore Borelli (recentemente scomparso) nel suo libro “Cumu ‘nu sùannu” ….. 'A casèrma, 'a satturìa, 'a gazoserìa 'i donna Grazia Matarazzu 'u valenti spiziàli e primo cittadino ndon Cicciu Rubino, donna Carmena a Vastiàna con le loro abbondanze di "milùni, mulingiàn e patàti". Cicciu Panzèra che "tinìa 'nu breccu... Ciccio Orlando " 'u rre d "i scirubètti "... "durcìari cumu ai illu chini c'era?"; Marriallu fruttivendolo e pescivendolo che "si scannaruzzàva" per invitare a comprare la sua merce; i macellai chi vendevano "zìnzuli 'i carni minùta' ;- "Rusina 'i Tolla che offriva "arenghi e sardi salati, piscistùaccu e ventricìalli ",etc .etc.
Nei mesi estivi grazie all’impegno del Circolo culturale “ Franco Costabile” la cosidetta “Chjazza d'ha Matrici” riprende "vita" con degli spettacoli culturali. Il sambiasino, specie quello lontano dalla proprio paese, si riappropria delle sue antiche radici.

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