Testimomi del Tempo

Giovanni Macrì

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di p.Vincenzo Arzente

Giovannino Antonio Macrì, (conosciuto come Giovanni Macrì), nato a Sambiase il 5 luglio 1965 e morto a Lamezia Terme il 1 giugno 2001. Iscritto dopo la maturità tecnica alla facoltà di matematica a Cosenza dove non ha conseguito per pochi esami la laurea in quanto impegnato nella carriera artistica. Giovanni Macrì, nasce come make - up artistic nel lontano 1980 dove inizia la sua breve ma intensa carriera a Lamezia Terme. In breve riesce a farsi notare per le sue capacità artistiche nel maquillage, da uno degli esperti d'immagine più prestigiosi del mondo (Diego Dalla Palma), incontratolo in una delle sue scuole. Nasce così il binomio Giovanni Macrì/ Diego Dalla Palma.

Giovanni Macrì diventata così l'opinion leader tra la Calabria e Diego Dalla Palma , tra il Nord e il Sud. Il suo nome comincia ad essere ricercato non solo in Calabria ma anche in diversi paesi del mondo sia per spettacoli musicali e per servizi fotografici a personaggi dello spettacolo in voga. Affermato e, apprezzato dal suo maestro diventa il suo primo esperto d'immagine e inseparabile amico nei più svariati e importanti spettacoli tra i quali vogliamo ricordare (Pavarotti show International; donna sotto le stelle; Moda mare a Positano, ancora, varie trasmissione su rai due come "La vita in diretta", a Gioia Tauro ha truccato i personaggi dello spettacolo"la notte dei miracoli" , tra i quali Gianni Morandi e Lucio Dalla. Nel 1991 continuando il suo operato e per non allontanarsi dalla sua Lamezia (di cui era legatissimo) inaugura proprio nel cuore della sua città un Makeupstudio, dove oltre alla vendita dei cosmetici, cura l'immagine, lo stile e la seduzione delle donne calabresi ed in particolare lametine. Nel 1998 a Lamezia ha organizzato "una giornata alla vita" per i bambini di Salima in Malawi, dove ha ottenuto il riconoscimento da parte dell'associazione "Azione Aiuto", per aver raccolto una rilevante somma. Inoltre, sempre a Lamezia nell'ambito dei festeggiamenti della festa di S. Francesco da Paola ha organizzato una sfilata di moda, dove ha portato in passerella i nomi più prestigiosi del mondo della moda e dello spettacolo tra i quali: Elisabetta Gregoraci, Ela Weber, Dong May, Fiore Argento, Martina Colombari., Samantha De Grenet, Sebastiano Somma, Roberta Capua. E' stato più volte insignito a diverso titolo di premi e riconoscimenti da vivo, ma non pochi sono stati gli attestati decretati alla sua memoria all'indomani della sua morte. A tale proposito, va menzionato il prestigioso Anturium, che gli era stato annunciato nel maggio del 2001, ma che in seguito alla sua prematura scomparsa, venne poi assegnato alla memoria. Al ritorno da uno dei suoi incontri di lavoro (Canada) scopre di essere affetto da insufficienza renale cronica che in pochi mesi lo porta alla dialisi che lo costringe a non poter uscire fuori dall'italia e a ridimensionare i suoi impegni. Fermo comunque, nella sua caparbietà, alternando gli impegni con le sedute di dialisi, non si ferma e, mosso da uno spirito di altruismo (innato in lui), diventa promotore del Telethon a Lamezia, dove si impegna con il cuore, l'anima e il corpo affinché tutto possa svolgersi nel migliore dei modi portando Lamezia al primo posto come uno dei punti di raccolta fondi.

La sua personalità
il garbo e la gentilezza caratteriale visibili nel tratto e nel portamento in Giovanni erano tenute insieme da una forte tempra intraprendente. Assennato e sognatore insieme come tutti coloro che hanno indole artistica, sapeva mantenere tuttavia la lucidità dell'imprenditore ritrovando ogni volta il coraggio di rischiare del suo, pur di vedere concretizzare i suoi progetti. Sensibile ed umano nei rapporti con l'altro, ha utilizzato la notorietà derivatagli dalle sue creazioni, a scopi benefici ed umanitari. Resta indelebile la serata organizzata per Teleton nel 2000. Più volte richiesto al di fuori della Regione Calabria in centri fiorenti di alta moda dove avrebbe avuto maggiore visibilità ed ottime prospettive per una più veloce affermazione professionale, ha sempre risposto seccatamene di no, motivando che la sua terra era questa e che per lui era vitale rimanere legato alla sua cultura di nascita ed alle sue tradizioni. La Calabria, Lamezia in particolare, è stata a suo dire da sempre la sua musa ispiratrice. Così scriveva: " Le ispirazioni per le mie collezioni provengono dalla mia terra. La Calabria infatti, cuore del Mediterraneo e culla di una delle civiltà fra le più antiche del mondo, rappresenta per me anche una sorta di scenario naturale, ideale per far smuovere e dare forma a quello che ho dentro... Io credo fermamente che la nostra Regione ha così tanti talenti da potersi esprimere e rendersi visibile ad alti livelli. Certo bisogna ancora lottare per superare l'enorme divario che ci separa da realtà più in voga e già affermate, ma credo fermamente che siamo in grado dì farcela. Siamo sulla strada giusta ".

Le sue creazioni artistiche
L'estro creativo di Giovanni, vede il suo periodo di maggiore floridezza nel decennio che va dal 1990 al 2000. Profondo conoscitore ed osservatore di gusti e tendenze, intuisce che il passaggio epocale al nuovo millennio, ha dei riflessi anche nel campo della moda. Da qui la sua intuizione di creare collezioni, che facciano sintesi stilistica dei gusti e delle mode dell'ultimo trentennio italiano che evidenzio nella forma linee retrò, ma sorprendentemente proiettate al futuro quanto a materiali ed accostamenti cromatici. Questa sua ardimentosità, che è stata poi anche la causa prima del suo notevole successo, Giovanni l'ha sempre espressa con creazioni provocanti e seducenti, ma mai volgari o stravaganti. E qui che va ricercato il motore delle sue creazioni più belle, che spaziano dal pantalone stampato a zampa con unà maglietta ultraleggero effetto pelle ad abiti smilzi con gonne dal microcorte al lunghissimo dall'aspetto civettuolo nate per profondere praticità e carica di seduzione; o ancora dai tailleur ed impermeabili in pelle balzata e pitonata ad abiti tipo sirena notturne con luccicanti lustrini ed aderenze mozzafiato fino ad arrivare ad abiti da sposa neri e tentacolari. Nei tessuti cono rinvenibili stampe riconducibili alla cultura calabrese quali il pelo di lupo, il fiore di loto e maculazioni tipiche della macchia mediterranea, salvo poi stemperare gli abiti creati per l'inverno con calde maculazioni che rimandano ad animali della savana africana, quasi uno sguardo oltremare ed un omaggio ai popoli che con la Calabria, si affacciano sul bacino del mediterraneo.

In sintesi
Chiunque abbia incrociato Giovanni Macrì, artisticamente o fraternamente è concorde nell'affermare che Giovanni è stato veramente uno di quei talenti calabresi che si è affermato sulla scena dell'alta moda nazionale ed internazionale, trascinando dietro di se i tratti più belli della calabresità. La sua affermazione in un mondo come quello dell'alta moda difficile e selettivo, è il segno dell'autenticità del talento e della sua capacità di dare costantemente il meglio del meglio. Si può affermare senza retorica, che se non fosse intervenuta così prematura ed inattesa la scomparsa, il mondo avrebbe conosciuto ancor più e meglio un calabrese, che dotato di grande caparbietà e sensibilità, avrebbe fatto testo nella letteratura dell'alta moda di inizio millennio.

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