L'astronomo Massimo Cimino, padre dell'Astronomia Italiana

“Un illustre scienziato che con le sue scoperte e la sua fama, ha dato prestigio e onore alla terra di Calabria e a Nicastro da cui ha avuto i Natali. Autore di numerose pubblicazioni diventa famosissimo nel mondo con la sua ultima opera "La cosmologia platonica di Galileo Galilei" portata a termine qualche giorno prima di morire“.

 

di Pina Majone Mauro 

 

 

 

Poco sanno i suoi conterranei dell'illustre scienziato Massimo Cimino che con le sue scoperte e la sua fama ha dato prestigio e onore alla terra di Calabria a Nicastro che gli ha dato i natali. Qui, infatti, egli nasce il 6 agosto del 1908 e, per chi crede nella fatale corrispondenza tra certe significazioni, dello spazio e del tempo e il modo d'essere dell'uomo, certamente non a caso: la nascita di Massimo, infatti, è contrassegnata da uno spazio, la Calabria, che per la sua cosmogonia sembra, ed è, una specie di avamposto del cielo, e da un tempo astrale, la costellazione del Leone, in cui gli effetti del Sole, la stella più amata dal grande astrofisico, si fanno più avvertibili e benefici.
Dunque una nascita segnata dal Sole, come un auspicio, un'indicazione precisa che guida Massimo fin da ragazzo, lo affascina, ne sustanzia le scelte e ne segna, a sua volta,l'intera esistenza.
Figlio dell'avvocato Guido e della nobildonna Rosa Mauro De' Chiozzi, trascorre a Nicastro la sua fanciullezza e la sua prima adolescenza, fino a quando il padre non viene nominato magistrato del regno e si trasferisce a Tripoli. Ma dopo qualche anno il padre lascia la magistratura per l'avvocatura stabilendosi a Roma: è il definitivo distacco dalla sua terra: vi ritornerà solo per brevi vacanze, ma, anche quando i suoi studi e il successo lo porteranno nei più lontani paesi del mondo, Massimo non dimenticherà mai la sua Calabria .
I cugini di Lamezia, ai quali per acquisizione appartengo, lo ricordano come un ragazzo studiosissimo e pensoso, straordinariamente portato all'osservazione dei fenomeni celesti. Attratto da tutto ciò che accadeva nel mondo scientifico e astronomico, affascinato dalle nuove scoperte e da tutto ciò che avveniva "via etere", ancora giovanissimo e con mezzi rudimentali, mentre si svolgeva in Francia il Tour e per seguirne le tappe fino alla vittoria del campione italiano Girardengo, si costruì una radio ricevente, strumento molto raro nella Calabria di quel tempo.
Influenzato dall'ambiente culturalmente elevato della sua famiglia, vicino a un padre avvocato-poeta e con la possibilità di aggiornarsi su testi di scienza e di varia umanità (era abbonato fin da ragazzo alla rivista "Astrolabio"), Massimo sentì fortemente il fascino dell'infinito spazio e decise di convogliare tutte le sue energie, intellettuali e spirituali, allo studio di esso e dei suoi misteri.
In questo senso gli studi portati avanti per tutta la vita ebbero come obiettivo primario quello di rendere compatibili scienza e fede,il misurabile con l'incommensurabile, la verità dedotta o indotta con la verità assoluta. Sempre attento alle grandi scoperte e attratto irresistibilmente dalle scienze matematiche e celesti, studiò con grande passione e con lodevoli risultati, seguendo i corsi accademici di Tullio Levi Civita e di Giuseppe Armellini; subito dopo la laurea in Matematica Pura, conseguita col massimo dei voti per una tesi sulla "Correzione einsteniana del Tempo" che meritò la pubblicazione da parte dei l'Accademia Nazionale dei Lincei e del premio "Corsi" dell'università "La Sapienza", la carriera di Massimo Cimino passa attraverso i più prestigiosi riconoscimenti e le più chiare affermazioni in campo scientifico, nazionale e internazionale. Dopo una serie di borse di studio che lo hanno visto, giovanissimo, ricercatore in istituti prestigiosi come l'Istituto nazionale di Alta Matematica, l'Istituto Nazionale per l'applicazione del Calcolo e l'Osservatorio di Monte Mario, allora diretto dal prof. Armellini, suo insigne Maestro, nel 1942 consegue la Libera Docenza in Astronomia, l'anno successivo è nominato aiuto astronomo presso l'osservatorio di Roma e nell'anno1945 ottiene l'incarico di Geodesia, la scienza che studia la forma della Terra, il modo di rappresentarne la superficie e la sua misurazione.
Un'altra prestigiosa borsa di studio lo porta, nel 1949, negli Stati Uniti, dove ha l'opportunità di approfondire e aggiornare la sua già notevole conoscenza presso gli Osservatori Astronomici di Monte Wilson e Monte Palomar, a Pasadena in California.
Nel 1954 diviene titolare della cattedra di Astronomia dell'università di Cagliari e successivamente di quella di Napoli, dove è anche nominato Direttore dell'Osservatorio di Capodimonte. Nel 1957 viene chiamato a coprire la cat­tedra dell'università "La Sapienza" di Roma, dove rimane per più di 20 anni, e tenendovi per un decennio anche il corso di Meccanica Celeste.
A Roma e da Roma la sua attività si consolida e le sue scoperte, le sue numerose pubblicazioni vengono diffuse in tutto il mondo scientifico. A Monte Mario progetta e dirige i lavori per la costruzione della Torre Solare e si fa promotore della Stazione Astrofisica di Campo Imperatore sul Gran Sasso, dove, sotto la sua direzione, viene installato un grande telescopio, il primo di quel genere in Italia.
Nell'ambito degli studi sul Sole, Massimo Cimino ha guidato spedizioni scientifiche in molti paesi del mondo per poter seguire, dal punto di osservazione più idoneo, le varie eclissi, totali e anulari, della Stella che più di ogni altra è stata oggetto della sua indagine scientifica.
Le eclissi hanno puntualizzato per circa un ven­tennio (1952/1970) la sua attività di studioso della fenomenologia relativa alla nostra Stella e possono essere considerate tappe importanti della sua ricerca: Kartum (1952), Italia (1961), Quebec (Canada 1963), Norvegia (1964), Saronis (Grecia 1966), Bagè (Brasile 1966), Siberia (1968), Stato di Oaxaca (Messico 1970).
Dotato di grande capacità organizzativa, il prof. Cimino ha proiettato la sua attività di studioso geniale anche in campo internazionale organizzando, nel 1964, un Simposio sui "Campi magnetici solari e spettroscopia ad alta riso­luzione" in occasione del quinto centenario della nascita di Galileo. Nel 1973, in occasione delle celebra­zioni del quinto centenario della nascita di Copernico, ha promosso, in qualità di Accademico dei Lincei e di membro dell'Uihps (Unione Internazionale di Storia e Filosofia delle Scienze) il Convegno Internazionale sul tema "Copernico e la cosmologia moderna". Ma già, alcuni anni prima, alla Villa della Farnesina dell'Accademia, aveva curato una interessantissima e singolare "Mostra dei cimeli copernicani", che riscosse enorme risonanza e attenzione nel mondo scientifico internazionale.
Massimo Cimino è stato anche un grande divulgatore del pensiero scientifico e, oltre alla diffusione dei suoi scritti, che sono tantissimi, ha diretto e pubblicato il bollettino mensile "Sciar Phenomena" fin dal 1958; dal 1968 ha curato anche il periodico internazionale "Photographia Journal of the Sun" in stretta collaborazione con studiosi di altri Paesi. I riconoscimenti e le onorificenze attribuiti a Massimo Cimino sono tanti e di altissimo livello: Socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Membro dell'Unione Astronomica Internazionale, Membro della "Lunar Society", Presidente della Sezione di Astronomia e Geodesia della "Società Italiana per il Progresso delle Scienze", della "Società Astronomica Italiana", della "Unione Matematica Italiana", della "Società Geofisica Italiana", del"Osservatorio Italiano Razzi".
È stato, insignito dell'Ordine Belga di Leopoldo II° per il valido contributo dato alla stazione astronomica italo-belga e della Stella Polare di S. M. il Re di Svezia per la cooperazione alla fondazione della Stazione Solare Svedese dell'isola di Capri.
II suo pensiero e l'esito delle sue ricerche sono contenuti in circa cinquanta monografie, curate dall'Accademia dei Lincei, dalla Pontificia Accademia delle Scienze e da varie Istituzioni e Accademie di altri paesi europei. II contributo maggiore Massimo Cimino lo ha dato all'Astrofisica del Sole, ma lo studio della nostra Stella non gli ha impedito di spaziare in altri settori della scienza, dall'Astrofisica di Marte alla origine dell'universo e alla sua evoluzione, dalla rivoluzione copernicana alla cosmologia galileiana.
A questi due sommi scienziati e in particolare al "Dialogo dei Massimi Sistemi" di Galilei e al "De Revolutionibus Orbium Coelestium" di Copernico ha infatti dedicato la sua ultima fatica scrivendo fino agli ultimi giorni della sua vita: questa sua ultima opera, curata dall'Accademia dei Lincei e intitolata, appunto, "La cosmologia platonica di Galileo Galilei", è stata portata a termine dall'illustre astrofisico solo qualche giorno prima di morire.
Oltre alle monografie Massimo Cimino ha lasciato quattro grossi testi di astrofisica generale, meccanica celeste e cosmolo­gia, che sono e saranno per molto tempo ancora oggetto di studio e testi obbligatori per le giovani generazioni di studenti della università "La Sapienza".
Come dice giustamente Mario Furesi: [Massimo Cimino ha avuto una visione del creato scientifica e poetica che è propria di una vasta conoscenza positiva impiantata su un'etica di grande spessore cristiano].
Scienza e fede confluiscono nel gran mare della verità assoluta, quella che Massimo ha sempre perseguito con ogni mezzo, con grande dedizione, ininterrottamente.
I calabresi e i lametini in particolare, salutano con grande ammirazione e rispetto questo illustre concittadino che a ben ragione è stato definito "padre dell'astronomia italiana" e "professore delle stelle".