Testimomi del Tempo

Franciscuzzo Mantello, l'organista dal tocco ineffabile

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✍️ di Francesco Gaspare La Scala

Ogni santo giorno della Novena di Natale, quando appena albeggiava, si affacciava, all'imbocco della "vinella" dove abitavo, più puntuale della "stella mattutina", l'implacabile " Rusaruzzu dei cardilli" che veniva a destare con richiami sommessi e gradevoli fischiatine l'organista Franciscuzzo Mantello per condurlo alla Chiesa Matrice a suonare durante la prima Messa. "Franciscu'! Franciscu'! Fiuuufiuu!.....fiufiufiu! Risbigghjiati!"

Il compito, graditissimo, dell'ansioso e solerte Rusaruzzu, era quello di azionare i mantici del l'antico organo della Matrice mentre Franciscuzzo suonava. Anche io, ragazzino, eccitato dall'atmosfera prefestiva, seguivo mia madre per assistere alla funzione. Sambiase ...ancora tutta avvolta nel buio! Si udivano per le strade i passi echeggianti della gente che veniva in chiesa.

Appena entrati, la Matrice ci accoglieva con un tepore tenuissimo e con le voci ovattate delle vecchiette che si scambiavano il saluto. Rusaruzzu era già pronto ai mantici e, iniziata la funzione, l'organo, accarezzato dalle espertissime mani di Franciscuzzo Mantello, produceva un crescendo di melodie ed accordi da rimanere incantati!

Franciscuzzo Mantello, organista eccellente, conosceva tutte le nostre "ninne" natalizie tradizionali che eseguiva intervallandone i brani con elaboratissime melodie "zampognare" talmente catturanti che tutti speravamo che non finissero mai! Oggi, dopo avere studiato tanta musica, ho scoperto che lui improvvisava, proprio come un moderno jazzista, su un pattern (schema musicale) antico di zampognara in La bemolle (tonalità tipica delle zampogne) e lo sviluppava in tutte le tonalità e con tutti gli accenti che gli venivano in mente.

Così ogni zampognara suonata da lui era diversa dalle precedenti e più attraente! Il suo tocco era inimitabile, rapidissimo, morbido.....talvolta maestoso e spesso celestiale. Non ho più avuto le stesse senzazioni pur avendo ascoltato celeberrimi organisti.

Lo stesso Nostro Prof. Santo Sesto che è un esperto musicista, nel suo vocabolario del dialetto Sambiasino, ha ricordato alla voce "organista" il nome di Francesco Mantello definendolo il più bravo e abile dei nostri organisti. Si usciva dalla chiesa con un'idea di Natale più umana e Sambiasina, con le sue dolci zampognare e ninne ancora nell'orecchio. 

A Rusaruzzu era riservato il privilegio di fornire, con i mantici, l'alito di quelle indimenticabili melodie.

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