Cronache tra il 600 ed il '700

Il Baliaggio di S.Eufemia

Il Bastione di Malta (1)

Il decadimento del baliaggio Gerosolimitano di Sant'Eufemia(2)

di Pasquale Sposato(3)

Dal 1748, dopo la morte del balì Girolamo Statella, titolare del baliaggio gerosolimitano di S. Eufemia era Francesco Pappalettere, il quale, ob suam nimium ingravescentem aetatem, non vi pose mai piede,rimanendo a Malta. Con contratto del 19 ottobre 1750 il baliaggio fu affittato(4), non senza maneggi, al " Ven.le Balì Fr. Francesco Parisio, e Cav.re Fr. Giuseppe suo Fratello, per la loro vita naturale durante , e di ciascuno di essi da cominciare il primo maggio 1751, con la facoltà al superstite di essi di poter nominare nell'affitto di detto baliaggio uno della famiglia Parisio.. ".

S.Eufemia Vetere - comune di Lamezia Terme prov. Cz - Quella che fu un tempo il palazzo del Balì Nel primo quinquennio della loro gestione, incominciando dal 1° maggio 1751, i fratelli Parisio dovevano pagare 1.000 ducati di fitto annuo; per il secondo e terzo triennio 1.500 ducati; durante il resto della loro vita ducati 2.000: " tertius vero Eques (proveniente dalla stessa famiglia Parisio) pro primo quinquennio praestare deberet Ducatos 3.000, ed deinde usque ad obitum Ducatos 3.500. Ac demum si istius haeres in eadem Locatione per triennium continuare solveret pro primo anno Ducatos 5.000, pro secundo 6.500, pro tertio et ultimo loco Ducatos 8.000 " Prima che al Parisio, il Pappalettere aveva affidato il baliaggio all'altro cavaliere gerosolimitano Giov. Antonio Lamberti, inviato a Sant'Eufemia nel 1748(5) Il Lamberti s'accinse all'impresa, e appena giunto sul Baliaggio ricevette" dalli Procuratori del comun Tesoro un'altro incarico, che fu quello di dover invigilare in loro nome sopra le riscossioni, che chiamano del Mortorio, e del Vacante(6).

 

Estensione del baliaggio Sant'Eufemia nella seconda metà del Settecento Costrinse, il Lamberti, con la forza di rimedi legali li Debitori morosi al pagamento, per il conseguimento di quel gl'era dovuto. Cominciò poi a promuovere più Liti contro vari Occupatori de Beni del Baliaggio, e colla sua vigilanza ne superò molte felicemente opponendosi alli Vassalli, e alli Popoli confinanti, che presumevano di voler senza freno continuare a pescare ne Fiumi, e nei Laghi, e a far legna nelle Selve a loro bellaggio. I rimedi furono mal sopportati da quei Popoli che, accusandolo davanti nella Corte di Napoli, lo fecero rimuover dal Baliaggio.

 

Mal grado ciò, il cav. Lamberti ebbe la gloria di ritornarsene al Baliaggio sciolto, e assoluto da ogni calunnia, di cui era stato a torto accusato. Da queste controversie nacquero i conflitti, tra i fratelli Parisio ed i Lamberti, che portarono un clima tutt'altro che distensivo il baliaggío gerosolimitano di Sant'Eufemia(7) tra intrighi e litigi (che scatenarono una sequela di omicidi eccellenti nei feudi di Nocera e Gizzeria tra cui quello del Balì di S.Eufemia Giacinto Parisio nel 1790 che era succeduto ai fratelli Francesco e Giuseppe che avevano ottenuto l'affitto del baliaggio per loro vita natural durante)(8) - fra gli stessi " Venerabili Commendatori " ed i signorotti del luogo schierandosi a seconda dei loro interessi o con uno o con l'altra famiglia per il mantenimento o il possesso delle pingue commenda baliale.

Stemma dei Cavalieri di Malta. La bianca Croce a otto punte, simbolo delle otto beatitudini Queste liti coinvolgono anche i vescovi viciniori, specie con quello di Nicastro(9), per le controversie enfiteuti, gli affittuari delle terre, degli edifizi e delle gabelle, e le stesse università locali, causando di conseguenza, disagi economici e disordini sociali, con episodi di malvivenza, che si riscontravano, soprattutto, tra i ceti disagiati. Questo malessere continuo più tardi portò alla decadenza del baliaggio stesso. Va aggiunto che l'Ordine di Malta, da cui dipendeva il baliaggio di Sant'Eufemia, malgrado " le esazioni annuali", non sfuggite all'attenta disamina dei riformatori meridionalisti del Settecento(10), non pare che avesse esercitato in Calabria efficaci funzioni assistenziali, consone alle necessità locali e conformemente alla natura dell'istituzione gerosolimitana. Invece, il baliaggio di Sant'Eufemia, fin dalle sue origini, ebbe, come quasi tutte le altre commende meridionali dell'Ordine, oltre un vero carattere di feudo con piena ed alta giurisdizione civile e criminale(11), anche un carattere patrimoniale,senza che dei beni e frutti del suo vasto territorio(12), in parte convogliati alla volta di Malta - quando non venivano goduti personalmente dai detentori della commenda(13) ne agevolasse, adeguatamente, la popolazione:

La torre di Capo Condurro La torre di Capo Condurro, in contrada S.Caterina, comune di Gizzeria - prov. Cz

con l'efficace sviluppo della vita economica e sociale, consona alle necessità locali e alle esigenze dei tempi, con l'aggiornamento dei rapporti di produzione, la creazione di forme più moderne e redditizie di organizzazione produttiva, e, soprattutto, con l'elevazione civile e morale dei ceti inferiori. In tal modo, il baliaggio di Sant'Eufemia, ancorato al suo tradizionale e anacronistico carattere feudale-patrimoniale

La torre di guardia di Caposuvero, in contrada Caposuvero - comune di Gizzeria -prov.Cz dovette anche fare i conti con l'evoluzione dei nuovi tempi, quando tutto il sistema feudale, laico ed ecclesiastico, attraversava, dentro e fuori la Calabria, una profonda crisi; quando il sistema economico-politico del baronaggio calabrese, non resistendo all'urto dei ceti inferiori, che ne andavano, progressivamente, allargando le crepe, si avviava a subire una costante erosione; e quando, con l'estendersi delle correnti antifeudali, si notava sempre più il progressívo affermarsi della borghesia terriera, destinata ad estendersi anche a spese della proprietà ecclesiastica .

S.Eufemia Vetere - comune di Lamezia Terme prov.Cz - La Chiesa di S. Giovanni Battista dei Cavalieri di Malta fatta costruire dal Balì Fra Signorino Gattinara Ma la crisi e la decadenza del baliaggio di Sant'Eufemia, oltre che nel sistema, hanno radici profonde nel tempo. Gli stessi visitatori gerosolimitani, e le varie relazioni, fanno risalire la decadenza del baliaggio al terremoto del 27 marzo 1638, che distrusse, o danneggiò, molti centri urbani della Calabria, con ingente numero di vittime, e rase al suolo l'abitato di Sant'Eufemia, con 200 morti e con il crollo dell'antica abbazia e della chiesa priorale di S. Giovanni(14).

Statua marmorea di S.Giovanni Battista Ai danni causati dalle scosse telluriche e dal conseguente sconvolgimento del suolo, allo straripamento dei fiumi e alle inondazioni del mare, che resero malariche e incolte estensioni di terre nella vasta pianura di S. Eufemia, si aggiunsero, ad accelerarne dall'interno il processo di decadimento, l'incuria e la negligenza dei titolari del baliaggio.

 


 

NOTE:

(1) Il Bastione di Malta (nel comune di Gizzeria prov. Cz) apparteneva ai Gerosolomitani ed era detto così perchè sorgeva appunto nel feudo dei nostri Cavalieri di Malta. Costruito intorno al 1550 dal vicerè di Napoli, Pietro di Tolomeo,per difendere il regno dalle frequenti incursioni dei Turchi. Sotto il Baliato di Fra Signorino Gattinara, il bastione fu munito di macchine belliche. Ce lo assicura il marmo sotto la merlatura del bastione stesso, sul lato destro dell'entrata. Sulla facciata est,dov'è la porta d'ingresso, in alto, si conserva tuttora lo stemma dei Gattinara, quello stesso che vediamo sulla chiesa di S.Eufemia del Golfo (Vetere) fatta costruire dal Gattinara: un'aquila coronata, colle ali aperte, nella metà superiore; una croce di S.Andrea accantonata da quattro gigli,nella inferiore (E.Borrello " Sambiase" storia della citta e del suo territorio,p.220-221, Temesa Editrice 1998.

crociati(2) La nascita dell'Ordine risale agli anni intorno al 1050. Sarebbero stati alcuni mercanti dell'antica repubblica marinara di Amalfi ad ottenere dal Califfo d'Egitto il permesso per costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza. Trova, infatti, la sua mitica origine all’ epoca di sublime eroismo e di ardentissima Fede, che vide i Crociati di Goffredo di Buglione conquistare Gerusalemme e liberare il Sacro Sepolcro di Cristo. Entro le mura sbrecciate dall’ assedio, miracolosamente intatto tra le rovine della città sacra, i Crociati trovarono lo "spedale" dei pellegrini cristiani, eretto dai mercanti Amalfitani negli anni cordiali di Carlo Magno, Imperatore dei Paladini e di Harun, quando i cristiani ed i musulmani si tolleravano. Reggeva la chiesa e l’ospedale amalfitani, nel 1099, Fra Gerardo De’ Sasso( nota a ), un monaco santo e coraggioso che dà vita all’ ORDINE OSPITALIERO DI SAN GIOVANN IN GERUSALEMME. Con la bolla del 15 febbraio 1113, Papa Pasquale II, approvò la fondazione dell'Ospedale e lo pose sotto la tutela della Santa Sede, con diritto di eleggere liberamente i suoi capi, senza interferenza delle altre autorità laiche e religiose. In virtù di tale bolla l'Ospedale divenne Ordine esente dalla Chiesa.

La croce Ottagona della repubblica di AmalfiL'Ordine divenne insieme religioso e militare. Tutti i Cavalieri erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di Povertà, di Castità e d'Obbedienza. Successivamente fu adottata la bianca Croce Ottagona della repubblica di Amalfi che ancora oggi rappresenta il simbolo giovannita. Alla missione ospedaliera si aggiunse il compito di difesa della cristianità.
Sulla tunica nera dei Benedettini appare per 1a prima volta, dalla parte del cuore, la croce bianca della Repubblica di Amalfi.
Nel 1120, il successore del Beato Gerardo dà all’ Ordine la mansione di difendere il Regno Latino ed i Pellegrini, cosicchè l’Ordine "Ospitaliero" diventa pure "Militare". Hanno vita così I "Cristiani Cavalieri".
In quei tempi altri cavalieri di fede cristiana si fanno monaci, istituendo:

I CRISTIANI CAVALIERI – Monaci Benedettini (Cristiani) che avevano impugnato le armi (divenendo Cavalieri). Essi erano: I Cavalieri Ospedalieri, presso l’ Ospedale di San Giovanni (detti anche Giovanniti o Gerosolimitani )

I CAVALIERI CRISTIANI – Militari (Cavalieri) che si fanno monaci (divenendo Cristiani) Essi erano:
I Cavalieri Templari-presso il Tempio di Salomone
I Cavalieri Teutonici-Militari Tedeschi
I Cavalieri del Santo Sepolcro

Tutti insieme venivano chiamati CAVALIERI GEROSOLIMITANI (cioè di Gerusalemme)

Il Beato Gerardo (nota a) Il Beato Gerardo (che morì a Gerusalemme nel 1118) era molto probabilmente un monaco benedettino Amalfitano a capo della foresteria del Monastero benedettino di Santa Maria Latina in Gerusalemme. Il Beato Gerardo fondò la Confraternita di San Giovanni per far funzionare l'ospedale. Questa comunità è la radice storica dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni, il più antico ordine ospedaliero della Chiesa addirittura fondato prima del 1099 e universalmente conosciuto come il Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi e di Malta.

(3) " Il decadimento del baliaggio Gerosolimitano di Sant'Eufemia tra terremoti ed intrighi" è tratto dallo scritto, di carattere scentifico, di Pasquale Sposato " Per la Storia del Brigantaggio nella Calabria del Settecento - Episodi di malvivenza a Nocera feudo acclesiastico del baliaggio gerolomitano di Sant'Eufemia" pp.156/165 in *ARCHIVIO STORICO per LA CALABRIA E LA LUCANIA* , anno xxxv - (1967) Collezione Meridionale Editrice fondata da Umberto Zanotti Bianco - Spedizione in abbonamento postale - stampato dallo Stababilimento Tipografia" Grafica" di Salvi & C. - Perugia.

* " L'archivio storico per la Calabria e la Lucania raccoglieva scritti, di riconosciuto carattere scentifico, riguardanti la storia politico-ecomomica ed artistica della Calabria e della Basilicata e delle terre facenti parte della Lucania augustea, dall'età classica all'attuale ". (dalle norme per i collaboratori ).

(4) "In Decisio Sac . Romattae Rolae coram R.P.U. hrangipane in causa Melevitana Balulivatus S. Eupbemiae... Ven. 8 Maii 1761, Romae MDCCLXII. Ex Typographia R. Camerae Apostolicae".

(5) In difesa della locazione dei Lamberti e contro i fratelli Parisio esistono altre stampe polemiche del tempo, fra cui la seguente: « Alla Santità di Nostro Signore Papa Clemente XIII per il Luogotenente, li Procuratori e la maggior parte de' Cavalieri della Ven. Lingua d'Italia dell'Ordine Gerosolimitano. Memoriale Raggionato (sic). In Roma, per il Bernabò 1760 ».

In tale « Memoriale » fra l'altro si legge: " in difesa della locazione dei Lamberti e contro i fratelli Parisio esistono delle stampe polemiche del tempo, fra cui la seguente: " Alla Santità di Nostro Signore Papa Clemente XIII per il Luogotenente, li Procuratori e la maggior parte de' Cavalieri della Ven. Lingua d'Italia dell'Ordine Gerosolimitano. Memoriale Raggionato (sic). In Roma, per il Bernabò 1760 ". In esso " Memoriale " fra l'altro si legge: " Vacò nell'anno 1748, per la morte del Balì Statella, il Baliaggio di S. Eufemia situato nella Calabria Ulteriore del Regno di Napoli, che è una delle più ragguardevoli dignità, che possieda la Vener. Lingua d'Italia per essere egli composto d'un vastissimo Territorio, fornito di più Feudi tino contiguo all'altro, e tutti soggetti al governo, ed alla giurisdizione dei Priori, che di mano in mano hanno il merito di possederlo. Cadde in quest'ultima vacanza al Balì Francesco Pappalettere la sorte di conseguirlo secondo la prerogativa della sua anzianità, tanto che spedite le solite Lettere Magistrali ne prese l'attual possesso. Da bel principio conobbe questo Ven. Religioso carico d'anni, e di merito, che il Baliaggio era andato in decadenza o fosse per la poca avvedutezza de Priori trasandati, o per l'indolenza de Vassalli, e per la rapacità dei Popoli confinanti avvezzi all'ingrassarsi colle sostanze di quello. Conobbe ancora, che per restituirlo al suo pristino stato non vi sarebbe stato mezzo più efficace, che il trasferirsi di persona sulla faccia del Luogo, ove il Priore ripigliando le redini della Giustizia sperar potea di tener a freno quei Popoli, e di ricuperare a prò del Baliaggio quando gl'era stato indoverosamente sottratto. E sebbene s'avvedesse, che ad eseguire un tal disegno gli mancavano le forze, non permettendogli l'età sua cadente di sloggiare da Malta, e dal Convento, ove tuttora dimora, pure ciò non ostante desideroso di dare al Baliaggio un qualche riparo, s'appigliò al partito di surrogare altri in sua vece, conforme essendogli ben note le qualità del Commendatore Gio: Antonio Lamberti, ve lo destinò per suo Luogotenente colla benigna permissione del Gran Maestro, avendolo colà spedito con ampie facoltà come se fosse stata la medesima sua Persona ".

(6) Per Mortorio s'intendono li frutti della Commenda, che si raccolgono dalla morte del Commendatore fino alla prossima festa de' SS. Filippo e Giacomo, e per Vacante i frutti d'un anno che si raccolgono passato il Mortorio .

(7) L'abbazia di Sant'Eufemia, prima di passare, intorno al 1282, all'Ordine degli Ospedalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, progenitori dei Cavalieri di Malta, apparteneva ai Benedettini. Sulle origini di questa abbazia, fondata da Roberto il Guiscardo e da questi affidata ai Benedettini e poi passata ai Gerosolimitani, si veda l'importante studio di E. PONTIERI, L'Abbazia benedettina di Santa Eufemia in Calabria e l'Abate Roberto De Grantmensil, con l'ampia bibliografia che lo correda, inserito nel volume Tra i Normanni nell'Italia Meridionale, Napoli 1964, p. 285 sgg. Sulla datazione relativa al passaggio dell'abbazia benedettina ai Gerosolimitani si veda M.H. LAURENT, L'abbazia di S. Eufemia e il Vespro Siciliano in Calabria nobilissima, XIV (1960), pp. 61-62.

(8) Il 26 agosto 1790 alle ore 23 venne barbaramente ucciso " nel luogo detto Zinnavo a colpi di scoppiettata ", Giacinto Parisio, il quale era nato il 25 maggio 1744 da Nicola ed Anna Diano Parisio, cavaliere e Commendatore dell'Ordine Gerosolimitano,che da tempo aveva in affitto tutte le rendite del baliaggio di Sant'Eufemia. La famiglia, iscritta tra la nobiltà di Cosenza, con l'anno 1750 inizia il suo legame con la terra di Sant'Eufemia. Fu stipulato un contratto con un termine così aleatorio tant'è che si diffuse il detto che l'affitto veniva concesso per tre vite dei Parisio. A succedere a Giacinto nell'amministrazione dei suoi beni, furono chiamati Anna Moscato,dimorante nell'isola di Malta, vedova di Giovanni Parisio, ed il nipote Giovannino, domiciliato in Reggio. Gli eredi non potendo intervenire direttamente a causa degli impegni e della distanza, nominarono come loro procuratore il barone di Pietramala, Domenico Giannuzzi Savelli. Quest'ultimo era molto legato a Giacinto, non solo per motivi di parentela , ma per il reciproco rispetto esistente tra i nobiluomini. ( Storicittà, rivista d'altri tempi, anno XI n° 108 mese di settembre anno 2002 in Documenti “ I Beni dei palazzi Baliali di S. Eufemia e Gizzeria in un inventario del 700 " di Antonio Raffaele pag. 24-25 .

(9) Nella relazione della visita ad Limina, del 3 settembre 1753, il vescovo di Nicastro, Achille Puglia, riferisce d'" aver sempre risieduto nella Diocesi a riserva dell'anno scorso 1752, in cui gli convenne dimorare in Napoli per lo spazio di dieci mesi a causa di una lite mossagli contro la mensa Vescovile dalla Religione di Malta avanti il Consiglio Napoletano... " (ARCHIVIO SECRETO VATICANO, S. Congregazione del Concilio, Status Ecclesiae Neocastrensis anni 1753). Maggiori particolari si trovano nei Cabrei.

(10) G.M. GALANTI, Nuova descrizione geografica e politica delle Sicilie, Napoli 1789-1790, vol. 3°, pp. 418-19, ove si legge: " Si sa, che i Cavalieri Gerosolimitani formano un ordine ecclesiastico sovrano, che possiede varie dignità e benefici in diversi regni di Europa. Sono da noi pagati per essere gl'inutili spettatori delle tante umiliazioni che riceviamo da' Barbareschi, animati dalle potenze del Nord, che vogliono esse sole arricchirsi nel Mediterraneo. Quest'ordine nel nostro regno possiede sei dignità e sono queste: Priorato di Capua, la cui rendita annuale rivelata nel 1776 è intorno a duc. 8300; Baliaggio di Napoli, 3600; Baliaggio di Venosa, 4700; Priorato di Barletta, 6400; Baliaggio di S. Stefano, 5100; Baliaggio di S. Eufemia, 8000. Il Priorato di Capua ha nel suo distretto circa 36 commende di giustizia, la cui rendita annuale in massa è intorno a duc. 21.500. Ha di più la commenda magistrale di Cicciano, di rendita annuale duc. 2000. Il priorato di Barletta contiene anch'esso intorno a 17 commende di giustizia, colla rendita annuale in massa di duc. 1050, e la commenda magistrale di Marugio colla rendita di duc. 2900 ".

(11) Nel Compendio delle materie contenute nel codice del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano (Malta, 1771) si legge: " Giurisdizione temporale e spirituale e totale, eziandio di mero e misto imperio, hanno il Gran Maestro, e Convento sopra tutti li Religiosi, sudditi, e vassalli, sopra tutte le persone e beni di quest'Ordine, e possono esercitarla anche per Vicari, o altri ufficiali ", nonché sui sacerdoti che servono le chiese dell'Ordine. Sul feudo di Nocera i gerosolimitani esercitavano soltanto la giurisdizione temporale, tramite un governatore, mentre quella spirituale, caso unico, spettava al vescovo di Tropea, come risulta dai " Cabrei " del baliaggio di S. Eufemia e dalle relazioni dei vescovi tropeani alla S. Sede. (Cfr. P. SPOSATo, Aspetti e figure della Riforma Cattolico-Tridentina in Calabria, Napoli 1964, p. 194 sgg.).

(12) Si rileva dai " Cabrei " (" o siano riconoscenze, e libelli censuali ", la cui rinnovazione doveva esser fatta " secondo l'uso del paese ed ogni venticinque anni, eccetto se per legittima causa, da dichiararsi dal Gran Maestro, e Consiglio, non si abbiano potuti rinnovare ", il più antico dei quali tuttora esistenti è del 1624, che si conserva presso l'ARCHIVIO DI STATO Di NAPOLI (Cassa Ammortizzazione, fascio 1961); ....Cabrei del 1666 e del 1791. Un esemplare del " Cabreo " del 1655,si trova presso l'archivio comunale di Nocera: è allo studio del Prof. Ernesto Pontieri, ed è stato precedentemente, ma solo in parte, utilizzato dal VENTURA (op. cit., pp. 35-40).

(13) Le rendite andavano distribuite fra i cavalieri gerosolimitani pensionati: il balì Gaetano Rispoli Ammone, " entrato in possesso del Baliaggio di S. Eu femia nell'anno 1800, ritrovò che, dedotti i pesi di Responsione, Decime, ed altro, eccetto le Pensioni, rimaneva circa dotati duemila, e nello stesso tempo si vidde affascinato dalle pretensioni di vari Pensionisti, che dimandavano circa ducati 1500, per cui sarebbe rimasta la rendita netta di detto Baliaggio di ducati 500 circa ".

(14) I danni provocati da questo terremoto, la ricostruzione della nuova chiesa, con l'annesso monastero, e di altre abitazioni, sono ricordate dal " Cabreo " (Platea del Baliato di S. Eufemia, che, in copia posteriore, si conserva presso l'archivio comunale di Nocera) del 1655: " ... Come la detta terra di Santa Eufemia la vecchia, per causa di uno grandissimo terremoto, che fu nell'anno 1638, a' 27 di Marzo, cascorno, et si rovinorno diverse Città, et terre di questa Provincia di Calabria, con mortalità di più persone, come fu anco in questa Terra di Santa Eufemia la vecchia, avendo in detto tempo per causa di detto Terremoto cascato tutti l'edifizi della sudetta Terra con haver remasto morti sotto le pietre da' doi cento persone in circa, et quelli che si salvorno furono da' cinquanta in circa, la maggior parte persone povere che si ritrovavano in campagna faticando, et perché la chiesa che v'era in detta terra era grandissima a nave con diverse ale, che serviva nell'occorrenze de' nemici per fortezza, havendo cascato le mura d'essa, del Palazzo (baliale), e tutta detta terra, restorno li mobili, paramenti et reliquie, che in essa se ritrovavano sotto le pietre di detti edifitj, che con gran sforzo e diligenza se ne cavò qualque parte che hoggi se ritrovano nella chiesa dove ci ritroviamo di questa nuova terra di S. Eufemia, e per ciò il presente Inventario non potrà corrispondere con il primo descritto in detta prima platea (Cabreo del 1624) et che anco vi sia nella vendita di territorj qualche mancanza per mancamento delle persone, che non vi sono, già che li detti rimasti doppo il terremoto si sono ridutti ad habitare in uno luogho di detto baliaggio poco distante da mezzo miglio verso levante di detta Terra rovinata. Posta detta nuova Terra in loco detto S.to Mauro, dove si fabricorno da fra Gio: Battista Mosarra Governatore di detto baliaggio nel tempo che era Priore d'esso l'Ill.mo Sig.r frà Signorino Gattimara, dove si fecero vent'otto case con denari della Religione per quanto si disse, et l'altri habitando in Pagliari, et havendo successo poi Priore l'Ill.mo S.r fra Pietro Anselmi s'andò formando alcuni altri edifitij per habitazione di Terrazzano, con habitare anco al presente più persone nelli Pagliari in questo luogho di S.ta Eufemia la nuova, come il tutto chiaramente, et evidentemente si vede... " (Cabreo cit., ff. 4-7). Segue la descrizione della nuova chiesa, del campanile, altari, con l'inventario delle reliquie, quadri, suppellettili, ecc.