memorie

Il gioco del calcio a Sambiase

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ANNO 1951 / 52
Il Campionato Calabrese di I° Divisione viene diviso in due gironi. Il Sambiase è incluso nel girone A a dieci squadre.
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ANNOTAZIONE
Epilogo anticipato del torneo per il Sambiase che non riesce a scavalcare l'ostacolo di quell'infausto giorno di metà Marzo, quando, in testa alla classifica fino a quella sfortunata domenica a seguito dell'invasione di campo alla fine dell'incontro con l'Oppido Mamertina, cadde senza potersi rialzare sotto i tremendi colpi della Lega. Esclusa dal torneo con la squalifica a vita del campo sportivo e di molti giocatori, 1'A.S.Sambiase interdetta a partecipare a competizioni sportive, si dissolve in quella grigia sera di fine inverno.

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LA SQUALIFICA DEL CAMPO Il ricordo che emerge da dietro quella parete d'ombra è quello di un giorno pallido che sin dal mattino si annunciava carico di eventi sinistri. E tutto si lega a quell'infausta pomeriggio di marzo quando le redini non poterono più dominare la passione che traboccò. Al fischio finale che chiuse le ostilità tra il Sambiase e l'Oppido Mamertina, si compì la vendetta che cieca e sorda si abbattè sui malcapitati atleti del Mamerto. E quando i giocatori avversari scelsero la fuga era ormai troppo tardi: la furia rimbalzò da un capo all'altro del campo. Uno solo (Previti) sotto la tutela di qualche anima buona fu messo al riparo perché nella partita di andata si era distinto per nobiltà d'animo e saggezza.
L'assedio durò fino all'imbrunire finchè le Forze dell'ordine si aprirono la strada verso la ferrovia. E, mentre nella notte il treno correva verso la salvezza, il sipario chiuse l'atto che portò al patibolo i destini del calcio sambiasmo.

 

GLI ANNI DELL'ATTESA

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Quel brutto anno 1952, carico di guai, scricchiolando barcollò e il gioco del calcio non trovando approdo dove ancorare le illusioni si congedò per qualche stagione. Così sogni ed entusiasmi distesi tra le braccia del tempo diedero i loro addii e per quanto si cercasse non si trovò via d'uscita.

Ma la passione per il gioco si cela ancora in molti cuori ed il tempo, lungi dal cancellarne il ricordo, ne accentua l'entusiasmo: quello che rapisce i giovani e unisce i cuori sparpagliati. Per lunghi anni si aspettò quell'arrivo. Gruppi di emissari ( Pietro Cappelli, Antonio e Raffaele Cavalieri, Pasqualino Cristaudo, Pino De Rosa, Gino Caroleo), ruppero la sorte dando segno della loro presenza. Essi, per primi, prepararono i canestri di frutti freschi: quelle squadre giovanili (Giovanile Sambiase, Charitas, Omar Sivori, Intrepido, S. Pancrazio, Saturno) che imprimeranno un'orma decisiva nella storia del calcio locale.

Fu il ritrovamento di una strada che ci fu familiare, frequentata dai più straordinari cuori e profumata d'ingualcibile freschezza.

E, a distanza di tanti anni, mi piace tendere il ricordo fino alla svolta di quella via dove passò l'ebbrezza profonda, figlia del godimento delle nostre giovanili esistenze.

 

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LA RINASCITA

Il campionato 1951/52 rimase inconcluso perché inciampò in quei fatti sciagurati che chiusero le porte del campo disperdendone le chiavi. E i giorni caddero con lentezza infinita, nei cuori diminuiva però un clima di attesa e di speranza quando fu portato l'olio alla lampada che svegliò tutto ciò che era addormentato.

Un gruppo di appassionati ( Nicola Samele, Egidio Cupiraggi, Luigi Longo, Paolino Cristaudo, Adriano Cantafio, Antonio Zaffina, Raffaele Mete, Giuseppe Maione, Ciccio Trombetta,.......), legati alla prua del buon Pino De Rosa, salì a bordo di quel sogno mai dimenticato; annodare i fili recisi ricostruendo una compagine in grado di rinverdire i fasti del passato.

Il vento ronzava fresco quel mattino di settembre del 1962; in un angusto locale di via Fiorentino viene costituita la società sportiva Sport Club Sambiase. Più tardi fu trovata la sede sociale in via Vittorio Emanule n°68.
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