Storia antica

Quando nacque Sambiase?

Lo stemma delle Torri simbolo dell'antico nome di SambiaseDa Due Torri a S.Biagio - "Sambiase"
di Enrico Borrello

Caduto l’Impero romano d’Occidente, la nostra terra, il Bruzio, passò al governo di Bisanzio,sotto il quale rimase, in massima parte, fino alla conquista dei Normanni nel secolo XI, con le caratteristiche fiscali e militari. In sette secoli di dominio, Roma aveva quasi latinizzato la Calabria.

Ai tempi di Cassiodoro (VI secolo), la popolazione , pur cambiando rito e lingua, rimase quello che era prima ovvero: bruzio nell’interno e greco lungo le coste. Nel VI secolo vennero in Calabria , i monaci basiliani , non solo dall’Oriente, ma più ancora dalla vicina Sicilia; fondando i loro cenobi. In particolare nel VII secolo si trapiantano sul nostro territorio, osiamo dire ,“ Due Torri” dove alle falde del Monte Mitoio fondano la Badia dei Santi Quaranta “ de Sancti Quadraginta”; che secondo una leggenda agiografica ne sottolinea la collocazione nelle antiche Terme di Caronte “Aque Ange”. Colonizzano tutte le terre del luogo dando loro il nome dei Santi dell’epoca “S.Emia, S. Venere etc. etc.” mentre nella zona alta ( rione Cafaldo - oggi vi s’innalza una croce di ferro nel piazzale antistante la Chiesa del Carmine) nell’odierno del centro storico Sambiase fanno sorgere la chiesa o piccolo cenobio di S.Biagio su dei resti di un edificio greco(1). Con la chiesetta dedicata a S.Biagio gli stessi abitanti che si stabilirono intorno a questo luogo trasformarono con la loro fonia dialettale il nome da S.Biagio a Sambiase. Inoltre lo proclamano loro Patrono e ne daranno il nome alla famosa fiera detta di “Santu Vrasu” che si svolge tutt'ora nei pressi dell’antico cenobio. Quindi il nome “Due Torri” di derivazione "latina" fu soppiantato dal nome S.Biagio per effetto del rito bizantino dai monaci basiliani.

 

 


 

1- Nella monografia su Sambiase di Enrico Borrello annotiamo a pag. 100: "Eseguendo alcuni lavori nel piazzale la chiesa del Carmine, in Sambiase, è stato messo allo scoperto una parte di un antico pavimento era a mosaico bianco e nero lungo m.4,40 e largo m.2,40. Il mosaico, a figure geometriche nere, su fondo bianco, contornato da una greca semplice. In uno dei lati lunghi è uno spazio per la porta d'ingresso e, nel muro opposto, sporge un pilastro di costruzione posteriore, poichè sovapposto al disegno della greca ". A. Cefaly .
Il pavimento a mosaico ( continua il prof. Borrello), contornato da una greca semplice ci farebbe risalire, nella storia dell'arte,all'antichità greca. Il prof. Frangipane ci "suggerisce" anche che gli stessi ritrovamenti effettuati nel cenobio di S.Biagio (mosaico geometrico a riquadro semplice...) sono stati ritrovati in altri punti della Magna Graecia.