Fatti e personaggi del '900

A PIZZICATA - Il giornalino universitario del 1965

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a cura di Giuseppe Ruberto

Nella ricorrenza del 50° dell’uscita di “ A PIZZICATA” (Il giornalino del circolo universitario sambiasino, precursore del sessantotto).
Non tutti sanno che nel mese di marzo 1965 un gruppetto di giovani studenti universitari sambiasini pieni di cultura, intelligenza e amore per la libertà ebbero a costituire il C.U.S ( Circolo Universitario Sambiasino ), il cui principio goliardico coincideva con il gusto della trasgressione, la ricerca dell'ironia ed il piacere della compagnia.

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Nati sulla falsariga di un precedente gruppo (“…non certo nel ripetere gli stessi errori, coscienti degli innumerevoli ostacoli da superare, ma col fermo proposito di raggiungere la mete prestabilite…"), col convincimento di fare cosa utile agli studenti e, tanto non meravigli, all'intera popolazione di Sambiase. Lo scopo, secondo quanto affermato, era quello di contribuire alla formazione delle nuove leve di buoni cittadini!”.
Quel tipo di giornalino rientrava nella FERIAE MATRICULARUM del mese di marzo 1965, ove in modo goliardico i nostri studenti avevano inteso di “prendersi a pizzicata” verso gli uomini delle Istituzioni locali, i quali, evidentemente qualcuno gli attribuivano qualità che non possedevano o che possedevano in parte.
Nei loro articoli troviamo la disquisizioni su variegate problematiche sociali e politiche del tempo che, a distanza di cinquant’anni, restano attuali.
Si interrogavano speranzosi per un futuro migliore chiedendosi “ Perché non migliorare le condizioni generali della Calabria? Motivando altresì le difficoltà: “ .. La nostra terra ha dato tanto alla storia dell’Italia, che non solo l’agricoltura, ma altre risorse potrebbero cambiare il suo aspetto economico: prima di tutto, e basti questo per tutto, la sua splendida ubicazione sul mare, i suoi monti nevosi ed azzurri, i monti della Sila, unici in tutto il continente Euro-africano, per le loro virtù climatiche e terapeutiche”.
L'auspicio finale che si ponevano se ...era inutile dire che un filo di speranza permane nei nostri cuori per un tale sospirato beneficio !”
Da sempre i sani concetti politici, economici, sociali e morali hanno afflitto le menti propositive della gioventù calabrese di ieri e di oggi. In quel dato momento storico per i giovani studenti sambiasini (ma in generale per tutti i calabresi) si ponevano il desiderio legittimo di poter aver nella nostra Calabria, una Università Statale, così come nelle altre parti d'Italia. Come pure veder migliorata l'incentivazione dell'agricoltura ( anni prima a Sambiase i padri ed i nonni dei ragazzi del C.U.S avevano protestato vivacemente contro il Governo tanto che venne fatta una interpellanza parlamentare) ed in generale di accorciare il divario tra il Sud ed il Nord etc.etc..L’esperienza di chi ha maturato al “fuori delle mura domestiche” ha posto sempre l'invito ad affacciarsi sul Mondo!. L'uscita della “ A Pizzicata” non fu un giornalino qualsiasi ma rappresentò una delle tante proposte di cambiamento della gioventù locale degli anni '60. I concetti espressi dal C.U.S. erano in linea generale di tutta la gioventù calabrese. Le idee innovative dei nostri giovani si svilupperanno più tardi anche all'interno di gruppi parrocchiali, grazie alle riforme del Concilio Vaticano II. Nella nostra Sambiase grande beneficio fecero gli uomini di chiesa come p. Luigi Allevato. Quelle direttive del Concilio proseguirono negli anni 70 attraverso p. Giovanni Vercillo e don Pasquale Luzzo .
Ritornando ai giovani del C.U.S nell'articolo da loro pubblicato: “Piss …piss…bau…bau” si ritrae il teatrino del pour parler della politica spicciola paesana tra gli intellettuali e professionisti della società sambiasina, il cui punto d'incontro erano i locali del Bar dello Sport ( in Piazza Fiorentino). All'interno di questi locali si intavolavano discussioni sulle ultime novità concernenti i vari accordi tra i partiti locali, si esponevano le proprie opinioni, le varie dottrine, le voci si accavallano, il mosaico si allargava e le tessere che lo componevano si coloravano di politica, di letteratura, di filosofia e di sport .

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Ci si ritrovava in avanspettacolo giornaliero nel quale i vari personaggi della cultura e della politica, i semplici cittadini, si “pizzicavano” l’un l’altro tanto che, sera dopo sera, ci si rivedeva in quel luogo che oramai non era più il “Bar dello Sport ma il Caffè della politica”.
Non solo ironia e goliardia nei loro sapere. Nell'articolo di “Ventata di follia” e “Mondi in contrasto” il gruppo punta il dito verso i personaggi che occupavano gli scranni della politica comunale e della provincia. Senza alcun timore ironizzavano attraverso i patimenti dell’emarginato del quartiere per colpire i capi-massa .

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Fatto curioso e che gli spazi rimasti ai bordi del loro articoli furono ben guarniti da variopinti trafiletti nel segno delle filosofia e della goliardia (Marziani sulla terra, Sintesi dell’Odissea, Pensierino del mattino, Don Giovanni, Citazioni citabili, Segreteria moderna, Amore astronomico, Dilemma, Ama et ama, Etimologia di fetente, Il più antico rovescio, Non è mai troppo tardi, Cose che capitano, Figli di…bacco, Distrazione, Diagnosi, Regali tra Giulio e Silvestro).
Il viaggio esilarante si concludevano con l'irridente trafiletto del : “Pensierino della notte”. Questi era indirizzato alla tracotanza degli uomini della malavita locale, che tutte le notti imperversavano liberamente nelle vie del paese tra un bomba ed una pistolettata!
A mio modo di vedere "A Pizzicata" ( in numero unico di uscita ), a distanza di cinquant’anni è divenuto un prezioso documento storico ( l’ho ritrovato accartocciato in vecchio faldone presso la Biblioteca comunale) di quella che fu la gioventù intellettuale di Sambiase nella prima metà degli anni '60. Quella iniziativa cultuale fu certamente un piccolo seme a favore del cambiamento. Non era da poco conto, visto, i fenomeni ambientali. Per la cronaca in tutta la nostra penisola l'apporto dei giovani universitari d'ogni parte d'Italia si mise in prima fila nel prendere coscienza su quel fenomeno socio-culturale che vedeva la corruzione e i pregiudizi socio-politici che da lì a poco venne chiamato col nomignolo di “Sessantotto”.
I nostri propulsori del C.U.S furono: Giulio La Scala, Aldo De Blasi, Silvestro e Luigi Borrello, Peppino Cristiano e Giuseppe Maione. Tutti da ricordare senza ombra di dubbio quali degni figli di Sambiase.

 

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