Fatti e personaggi del '900

Il crocevia al rione 'Mpitrata, punto nodale di liti e confine tra i Padri Carmelitani ed i Padri Paolotti

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Il crocevia al rione 'Mpitrata, punto nodale di liti e confine tra i Padri Carmelitani ed i Padri Paolotti

di Giuseppe Ruberto

 

L’uomo, fin dalla preistoria ha, sempre stabilito un forte legame con la propria terra, tanto da attribuirle delle vere e proprie valenze magiche e religiose. Nel suggestivo centro storico di Sambiase, ad esempio, sono ancora visibili innumerevoli simboli di questa “sacralizzazione” rappresentati dalle edicole mariane. Queste forme di arte popolare hanno creato un vero reticolato religioso della devozione e tradizione popolare, che continua nel tempo. All'incrocio tra via Poerio e via Ferruccio il mio sguardo ricade su un' antica casa palazziata , ( ritengo che che sia stata la dimora della notabile famiglia) dove, incastonata al possente muro esterno, intravedo l'ultimo brandello di quella che doveva essere l'immagine della "MATER DE CARMELI".

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Nel proseguo della visita fatta negli altri rioni del centro storico, e con accurata ricerca di documenti e testimonianze , ho potuto costatare che... l'icona mariana, posta a quel crocevia faceva da "segnaletica", ovvero da confine o punto nodale tra il territorio dei Padri Carmelitani e quello dei Padri Paolotti (Padri Minimi di S. Francesco di Paola) fino agli inizi del anni '50. In verità, a pensarci bene, i religiosi dei due Venerabili conventi non sempre hanno perseverato la pax et bonum . La loro "tristitia" vicendevole ebbe inizio il 9 agosto del 1568 quando, con decreto sancito davanti al notaio Marco Taverna di Scigliano, la Curia di Nicastro stabiliva che.." i Padri Carmelitani (da poco insediati a Sambiase) dovevano precedere i Paolotti in ogni processione, o pubblica funzione". La decisione del vescovo (Facchinetti) non venne gradita dai religiosi del Santo di Paola, in quanto quei "diritti di prelazione” diciamo così, erano già di loro competenza (l'Arcidiacono della Cattedrale De Senatorelli li aveva concessi indirettamente nel 1506 allo stesso Ordine dei Minimi per costruirvi il loro convento a Sambiase). Fu così che alcuni secoli più tardi, e precisamente nell'anno 1718, il Priore Correttore dei Paolotti ebbe la felice idea di riottenere quei diritti di “precedenza” dalla Sacra Congregazione di Roma. Il vescovo di Nicastro, Mons. Angeletti, che impersonificava le duplici vesti del feudatario e del Pastore del gregge della Santa Chiesa di...Nicastro, ordinava al suo Vicario ( ovvero al Mag.co don Giuseppe Angeletti suo fratello) di dirigersi a Sambiase ed arrestare quel Padre Correttore di detto Venerabile Convento... "Anche se l'avessero ritrovato abbracciato alla colonna di Cristo!" (....). Tale decisione creò un' avversità sociale e culturale nel proseguo dei secoli che i Sambiasini" furono dei veri mentori rivoluzionari... probabilmente prima dei vari...MARAT, DANTON E ROBESPIERRE!
Dall'atto del notaio Dara di Gizzeria datato 1726 si evince che... "gli abitanti dei rioni Craparizza, Carrera, Carvario sentite le grida dei religiosi accorsero attorno alle mura del convento di S. Francesco di Paola con armata mano ... fecendo indietreggiare il Vicario ed i suoi adepti". E fu così che don Angeletti , vescovo Emerito, a futura memoria scrisse sui registri delle visite Ad Lamina tutt'altra vicissitudine storica dei fatti.Lo scopo era quello di influenzare i futuri successori all'isolamento perpetuo di questa nostra comunità. Non a caso si delinearono dei dissidi con i " cittadini " al di là del fosso del fiume Canneto! Ma proseguiamo.Con l'avvento della soppressione dei beni ecclesiastici da parte del regime d'occupazione Francese nel 1806, la collera di costoro sembrava placata! Ma i preconcetti riaffioreranno inesorabilmente nel 1821, quando, non ritornando i Padri Carmelitani a Sambiase, il re Borbone concesse ai Padri Minimi di amministrare anche i beni dell'ex convento del Carmine. Abbiamo potuto accertare che, tra il periodo 1822-1850, l'interlocutore cambiò le vesti...ovvero le liti furono tramandate attraverso la Rettoria dei sacerdoti secolari della Chiesa di S.Pancrazio. Ci avviamo alla conclusione. I nostri religiosi del convento di S.Francesco di Paola dopo tre secoli e mezzo di peripezie dovettero abbandonare il loro convento solo e soltanto con le leggi eversive piemontesi nel 1866. Ma ancora una volta il diavolo ci (ri) mise la coda! Agli inizi degli anni ‘50 del secolo passato, il parroco della chiesa del Carmine, essendo inviso al sacerdote Mons. Caputo, uomo illuminato fautore del ritorno dei Padri Minimi a Sambiase , volevasi ripristinare il vecchio "confine" facendo terminare la processione della Madonna del Carmelo ...proprio all'incrocio tra i rioni Patelli e il rione 'Mpìtrata!

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